La Geografia
Bucchianico sorge su una collina del dorsale preappenninico prossimo al Massiccio della Maiella da cui dista circa 20 km, posta a 11 km a sud di Chieti e a circa 20 km della costa adriatica. Le valli del Pozzo Nuovo e di S. Maria Casoria la separano dal crinale collinare. E’ costituita da una base compatta di argille grigio-giallastre e da una sommità costituita da sabbie gialle. La natura geologica favorisce la formazione di calanchi. Il territorio comunale si estende per kmq 30.05, confina con sette comuni e precisamente Villamagna, Vacri, Casacanditella, Fara Filiorum Petri, Casalincontrada, Chieti e Ripa Teatina. Nel suo territorio scorrono i fiumi Foro e Alento ed i torrenti Rio Seripenne, Valige e Focaro.
I calanchi delle “ripe dello Spagnolo”, con varie concrezioni plastiche, si sviluppano per circa km 3.5 con un aspetto imponente che raggiunge in certi punti l’altezza di mt 100. La vegetazione è caratterizzata da ginestre, prugnoli, biancospini, olmi e rose selvatiche, sulle sue pareti nidificano falchi e tortorelle. Le “ripe dello Spagnolo” sono un sito sic (sito di importanza comunitaria).
Le strade comunali di S. Maria Maggiore, Annunziata, Mulattiera, Tertulliano, Caposcerto e Tella sono le strade rurali storiche e conservano l’alberatura di querce e le siepi di cisto, alloro, biancospino e ginestre, tipica della sistemazione del paesaggio agrario dei secoli XVII e XVIII. Le querce erano coltivate per la produzione delle ghiande mentre le siepi servivano per delimitare i campi coltivati.
Le mete rurali più interessanti sono quelle che portano sui colli che circondano la collina di Bucchianico, tra le queste segnaliamo il Colle Torretta o Calvario, S. Maria Casoria (con la presenza di una chiesa ricostruita negli anni ’50 del 1900 sui preesistenti resti del monastero carmelitano soppresso nel 1652), Colle Spaccato con il Colle Piccirillo (il colle più alto del territorio comunale, oltre 400 mt slm) e Colle del Feudo o Castello del Feudo sul quale nel 1500 vi sorgevano ancora i ruderi della vecchia roccaforte.
La storia
Dalle origini al XIV secolo
Nell’epoca preistorica e romana il territorio di Bucchianico, data la vicinanza con l’antica Teate (l’attuale Chieti), era un luogo già abitato con terreni in parte disboscati e messi a coltura. Nelle località S. Maria Casoria, Pubbliconi, Pian di Maro (ai confini con Villamagna) e sulla stessa collina ove è attualmente Bucchianico erano situati piccoli insediamenti rurali romani. Reperti di queste zone sono conservati presso i Musei Nazionali di Chieti e Ancona, tra cui reperti dell’età del bronzo e una statuetta offerente. (foto 1). La collina del Castello del Feudo, data l’esistenza nel medioevo di una chiesa intitolata a S. Quirino, ospitava molto probabilmente un santuario dedicato al culto di Ercole (foto 2).
Nel nome medievale “Bucclanicum” o “Bucclanico” si evidenzia il suffisso “anicum” che indica una proprietà prediale, da ciò l’ipotesi che l’origine toponomastica derivi da “Bucco”, probabilmente il nome del patrizio romano che possedeva la collina. Altri paesi del circondario hanno origini simili, tra i quali Miglianico (dal nome romano “Aemilius”). Altro toponimo dell’urbanizzazione altomedievale è “Farciola” (immagine 1) originato dal longobardo “fara” (vedi Fara Filiorum Petri e Fara S. Martino), che identifica la parte bassa del centro antico che guarda il Massiccio della Maiella.
oco prima dell’anno Mille Bucchianico divenne proprietà e residenza del Conte Tresidio, il quale costruì nel centro un “castellum” per resistere alle influenze del conte di Mannoppello e del vescovo di Chieti. Nel 1034 S. Aldemario di Capua fondò il monastero di S. Maria Maggiore e S. Urbano (immagine 2), soggetto a S. Liberatore a Maiella; nel 1033 esisteva la confraternità di S. Giacomo dentro la chiesa di SS. Angelo e Salvatore (foto 3), attuale casema dei cabinieri, e nel 1087 in questa chiesa si istitui la parrocchia di S. Michele Arcangelo.
Nel 1076, con l’invasione normanna, apparteneva a Roberto di Loritello, il quale la dette, nel 1085, in giurisdizione al vescovo teatino. In questa epoca si formarono quindi due poli: da una parte il castello di S. Silvestro, su parte dell’attuale piazza e la zona della farciola, appartenente al vescovo di Chieti; dall’altra parte il monastero di S. Maria Maggiore e S. Urbano con la zona sottostante chiamata “castellare”. Alla morte di S. Aldemario di Capua e con la presenza delle reliquie di S. Urbano la chiesa e monastero di S. Maria Maggiore e S. Urbano divenne nei secoli successivi un santuario.
Dalla fine del sec. XII fino al sec. XIV si sviluppò un’organizzazione politico-istituzionale di tpo comunale, voluta dagli Svevi e Angioini. In questo periodo il paese era diviso nei Terzieri di Pizzoli, di Mezzo e Castellara, occupava tutta l’area dell’attuale centro antico, era cinta di mura merlate con sei porte, l’unica superstite e la Porta Grande (foto 4), e altrettante torri di avvistamento. Il governo comunale era controllato da un Giudice Regio con carica annuale ed insieme a tutto il Consiglio dell’Universitatis era eletto il giorno 25 agosto, festa di S. Bartolomeo. I cittadini colleggialmente si riunivano in Parlamento, dentro la Loggia comunale denominata Pubblico Ridotto (immagine 3). Altre figure erano il Mastrogiurato, per l’ordine pubblico, e i Grascieri, responsabili del controllo dei prezzi del mercato.
Gli ordini mendicanti nel sec. XIII fondarono i conventi di: S. Maria delle Clarisse, SS. Trinità dei Minori Convetuali, S Spirito dei Celestini ed infine S. Maria Casoria dei Carmelitani. La fondazione in successione di questi conventi con le relative comunità di monaci rivelano l’importanza e la ricchezza di Bucchianico nel periodo che va tra XIII e XIV secolo. Esistevano inoltre in quel periodo, dentro e fuori le mura, le seguenti chiese: S. Michele, S. Nicola, S. Silvestro, S. Tommaso, S. Bartolomeo, S. Antonio, S. Giacomo, S. Onofrio, S. Felicita, S. Vittorino, S. Lucia, S. Laurenziano, S. Marcello, S. Stefano e S. Maria Maddalena. Naturalmente molte di esse erano di piccole dimensioni e sede di consorterie e cimiteri privati.
La Piazza
La forma del centro urbano si caratterizza per l’andamento “fusiforme”, è adagiato sul versante orientale della collina. Nonostante i vari sviluppi dei secoli altomedievali, la forma urbanistica trovò la sua attuale definizione nel sec XIII. Vi sono quattro assi fondamentali che corrono lungo il crinale della collina:
1- c .so pierantonj, via S. Urbano, via S. Antonio; 2- via S. Camillo;
3- via Cappellina S. Camillo, via Vasari; 4- via S. Bartolomeo/Firmani, via S. Onofrio; a cui si aggiungono via Orientale, via delle Taverne e via A.C. de Meis, tagliate da ripide traverse chiamate “rue” (le antiche rue acquarie) che delimitavano lotti medievali della larghezza di circa 6 metri, molte rue furono inglobate nel palazzi ricostruiti nel sec. XVIII.
Piazza San Camillo de Lellis (ex piazza Roma, ex piazza S. Angelo) – La piazza attuale, già spazio comunale nei sec. XIII-XIV, è stata ridisegnata probabilmente nel sec. XVI quando i Principi Caracciolo di S. Buono costruirono il loro palazzo. Lo spazio e la facciate degli edifici rispettano un disegno geometrico e scenografico. Il nome “Piazza Roma” fu dato nel 1931 mentre storicamente la piazza si chiamava S. Angelo dal sec. XIII. Sulla piazza prospettano gli edifici e monumenti principali di Bucchianico: – Convento e Chiesa di S. Camillo – Convento e Chiesa di S. Francesco dei Minori Conventuali – Il Palazzo comunale detto il “Ridotto” con il sottostante “Coverto Lungo” – Il Palazzo Maij-Scoppetta con alcune tracce murarie della Chiesa di S. Silvestro – Il Palazzo Onofrio de Lellis ed infine il demolito Palazzo dei Caracciolo.
Il palazzo comunale detto Ridotto, edificato a ridosso della chiesa di S. Angelo e S. Salvatore nel sec. XIV, fu luogo e simbolo della libertà comunale. Del palazzo si conserva integro soltanto il piano terra e parte della facciata del piano superiore, il palatio universitatis dicto il redcuto si componeva di varie parti: a piano terra nel lato verso la piazza è situato il portico detto il Coperto (storicamente Coverto Lungo) con botteghe (anticamente destinate ad “aromatarie”) , nella parte retrostante vi erano le carceri ed il pubblico macello. Al piano superiore erano site la Loggia Comunale, la Parrocchia di S. Michele Arcangelo e le carceri femminili, parzialmente demolite e trasformate in vani destinati a botteghe tra il 1809 e 1813. Successivamente gli stessi furono occupati dalla Gendarmeria Regia. Il portico fu consolidato dall’arch. Ambrogio Mammarella nel 1812 conservando le volte del sec. XIV ma addossando una nuova facciata a quella medievale.